Il durissimo commento di Vittorio Feltri a proposito di come vive il Natale e del suo modo di vedere il presepe.
A Natale siamo tutti più buoni. In generale sì, ma forse non è il caso di Vittorio Feltri che proprio sulla festività imminente ha dato un commento dei suoi, sempre senza peli sulla lingua e utilizzando parole mirate. Ospite de ‘L’Aria Che Tira’ su La7, il giornalista si è lasciato andare ad alcune parole che faranno discutere.
Feltri e il Natale: il commento sul presepe
Intervenuto durante il programma di La7 ‘L’Aria che tira’ con David Parenzo, Feltri ha voluto dare la sua idea del Natale. Commentando le statuine napoletane e la via dei presepi, il giornalista ha sentenziato: “Del presepe non me ne frega niente“.
Parole a cui ha poi fatto seguito anche una spiegazione: “Mia moglie invece che è una fedele, tutti gli anni fa un piccolo presepe tanto per ricordare la presunta nascita di Gesù”.
Successivamente, però, anche un cambio di rotta: “A Natale tollero tutto. Tollero i fascisti, gli antifascisti e i comunisti”. Poi ha voluto puntualizzare: “Quando morì Stalin L’Unità se ne uscì col titolo ‘È morto un grande statista’. Anche il comunismo è stata una tragedia immane e non mi sembra il caso di dimenticarlo”.
Le condizioni di salute del giornalista
Il noto giornalista continua quindi ad esprimere pareri taglienti sia tramite i suoi editoriali che in tv al netto di una condizione di salute che appare ancora essere lontana da quella ottimale. Ad ottobre, era stato lo stesso Feltri a spiegare che dopo una importante operazione, la via del recupero era dura. “Un paio di settimane fa sono stato sottoposto ad un piccolo intervento chirurgico. In sè nulla di grave, ma la ripresa è un calvario per chi come me ha 80 anni. Ho perso le forze, devo recuperare le energie e i tempi di recupero sono lenti. Ma io mica mollo”, aveva detto al Corriere della Sera.
L’operazione subita era legata ad una problematica passata: “L’anno scorso ho avuto un versamento polmonare. Nella zona del polmone sinistro mi è rimasto un grumo che mi procurava qualche problema […]”.